Don Raffaele il trombone

atto unico di
Peppino De Filippo

come votarsi all'arte e vivere infelici ...!

regia di
Vincenzo La Camera

la compagnia ringrazia il pubblico
i saluti finali al pubblico

foto P. Chizzoniti

La commedia è stata rappresentata presso:

AUDITORIUM S.A.C.C. di Cassina de' Pecchi (MI)
19 e 20 marzo 2005
TEATRO GREGORIANUM di Milano
22 gennaio 2006
TEATRO ALLE COLONNE di Milano
9 ottobre 2016

la commedia

Raffaele Chianese, maestro di trombone, è il protagonista della vicenda. Vorrebbe diventare un grande e famoso compositore, (tra l’altro ha scritto anche un’opera dal titolo lunghissimo, che solo a sentirlo non promette niente di buono!) e immerso com’è nel suo mondo di sogni crede che la fortuna giungerà da un momento all’altro.

Tuttavia si lamenta della società che non ha capito la sua bravura, non ha riconosciuto le sue qualità, ma pur di non tradire questa grande passione rifiuta qualsiasi altro lavoro (il suo compare, infatti, si fa in quattro per trovargli una buona sistemazione, ottenendone in cambio insulti e maltrattamenti!) quindi vive miseramente con la famiglia, guadagnando pochi soldi suonando ai matrimoni, dopo che anche il tentativo di aprire un negozio di musica è fallito. Amalia e Lisa, rispettivamente moglie e figlia di Chianese, non accettano di buon animo questa condizione, e soprattutto Amalia non crede molto nelle capacità artistiche del marito, che spesso prende in giro e sprona a trovare un’attività più redditizia. Anche Nicola Belfiore, maestro di musica, vive di stenti, ma da quando ha conosciuto Raffaele, suo collega di lavoro, le cose sono addirittura peggiorate. Lo addita quindi quale "iettatore", ritenendo che a causa sua ogni piccolo impiego che gli viene affidato va misteriosamente in fumo. Finché giunge in casa di Raffaele “il trombone” Alfredo Fioretti, uomo distinto, ben vestito, che si presenta come maestro di pianoforte e concertista, proponendogli un vantaggioso ingaggio e un lauto anticipo …

Il testo in lingua si basa principalmente sui dialoghi, su cui la trama scivola, s’intreccia perfettamente, per poi avviarsi verso un finale di grande effetto. Le battute sono ora armi pungenti, ora veri e propri scontri verbali, oppure si trasformano in parole illusorie o altrimenti rivelano stati d’animo risentiti, felici, malinconici. Come sempre, Peppino De Filippo utilizza un linguaggio semplice, eppure minuziosamente costruito per il suo soggetto teatrale, un linguaggio che esprime l’animo del personaggio ed è funzionale al testo.

manifesto della commedia Don Raffaele il trombone
la locandina del primo spettacolo dato da Il Socco e la Maschera
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